Gare di freestyle, graffiti, evoluzioni dei breakers: luoghi di avanguardia educativa.
Come apprendono le nuove generazioni?
In modo non lineare, attraverso cut-up, campionando, costruendo narrazioni inedite da vissuti frammentati. Remixando la complessità per generare esperienza significativa.
In poche parole, imparano hip-hop.
La proposta è quella di osservare la cultura giovanile oggi più diffusa al mondo, che comprende pratiche quali la musica rap, l’arte del DJ, il writing ed il breaking, come un modello pedagogico innovativo. Un approccio efficace e vitale che le giovani generazioni – contrariamente alle accuse di passività e nichilismo che vengono loro mosse – hanno sviluppato per prendersi cura di sé e del proprio ambiente sociale in un’ epoca di forti mutazioni e instabilità. Un insieme di pratiche in grado di sviluppare un originale approccio riflessivo alla realtà e attivare processi di apprendimento inediti.
Nel testo si traccia la storia di questo fenomeno, si approfondiscono analiticamente gli elementi di valore formativo e sono riportati diversi esempi di utilizzo delle pratiche hip-hop in contesti educativi e scolastici, proposte di attività per educatori e insegnanti che vogliano sfruttarne le potenzialità nel proprio lavoro quotidiano.